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1 Requisiti fondamentali richiesti dal D. Lgs. 231/01

Il Decreto Legislativo 231/01 ha introdotto il concetto di responsabilità amministrativa delle imprese per reati commessi da amministratori, manager o dipendenti, collegando ad esse pesanti sanzioni pecuniarie e/o interdittive.
Tale disposizione prevede infatti l'attribuzione di alcuni tipi di reati non più solo alle persone fisiche che hanno commesso l'illecito, ma anche e soprattutto alle persone giuridiche quali ad esempio le società per cui lavorano.
I destinatari di tale Decreto sono gli enti dotati e non di personalità giuridica quali, ad esempio, Spa, Srl, Sapa, Snc, Sas, associazioni, cooperative, fondazioni, enti economici sia privati che pubblici e più in generale tutte le imprese organizzate in forma societaria. La normativa è esclusa solo per le imprese individuali.
I principali reati, previsti da tale Decreto, sono quelli verso le Pubbliche Amministrazioni (quali truffa, concussione, corruzione, indebita percezione di erogazioni pubbliche, ecc.) e la maggior parte dei reati societari (falso in bilancio, false comunicazioni sociali, aggiotaggio, ecc.).
Vi sono, inoltre, reati legati ad eversione e terrorismo, delitti contro la persona, falsificazione di monete e reati transnazionali. La tendenza, comunque, è quella di inserire all'interno del Decreto anche reati in materia ambientale, di sicurezza sul lavoro e sfruttamento della manodopera.
Dal mese di Maggio 2015 sono stati introdotti i reati ambientali (dall’inquinamento al disastro ambientale) e dal mese di Giugno 2015 sono entrate in vigore le modifiche in materia di reati societari (es. false comunicazioni sociali).
1.1 Quali sanzioni si applicano
Le sanzioni previste per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato sono molto severe e si distinguono in:
⦁ sanzioni pecuniarie
⦁ sanzioni interdittive (interdizione dall'esercizio di attività, sospensione o revoca di autorizzazioni, licenze e concessioni, divieto di contrarre con la P.A., esclusione da finanziamenti e contributi, divieto di pubblicizzare beni e servizi)
⦁ confisca
⦁ pubblicazione della sentenza
Quella pecuniaria e la confisca sono obbligatorie, cioè vengono sempre applicate in caso di condanna.
Le sanzioni interdittive e la pubblicazione della sentenza, vengono disposte dal Giudice nei casi previsti dal Decreto.
2 Perché adottare un modello organizzativo
Le sanzioni interdittive possono essere applicate nei confronti delle imprese, già nella fase d'indagine, come misura cautelare.
L'impresa può essere esentata dalla responsabilità (art. 6 del D.Lgs. 231/01) se fornisce la prova di aver efficacemente adottato, prima della commissione del fatto, modelli di organizzazione e gestione idonei a prevenire reati della specie di quello verificatosi, di vigilare sull'osservanza di tali modelli e che il reato è stato attuato da un soggetto che abbia eluso fraudolentemente i modelli di organizzazione e controllo.
Inoltre, da una lettura combinata di quanto previsto dall'art. 2392 del Codice Civile che tratta la responsabilità degli Amministratori e dall'art. 6 del D.Lgs. 231/01, è possibile affermare che gli Amministratori potranno evitare la responsabilità civile per i danni causati alla Società e quella penale per omesso impedimento dei reati, solo adottando ed efficacemente attuando i modelli di organizzazione e gestione previsti dal D.Lgs. 231/01.
Il Codice degli Appalti, prevede l'esclusione dalla partecipazione alle procedure di affidamento delle concessioni e degli appalti di lavori, forniture e servizi, ovvero di subappalti, con conseguente divieto di stipulare i relativi contratti, di tutti i soggetti nei cui confronti è stata applicata la sanzione di cui all'art. 9 comma 2 lettera c, del D.Lgs. 231/01 o altra sanzione che comporta il divieto di contrarre con la Pubblica Amministrazione.
In considerazione di quanto esposto risulta fondamentale l'adozione di un modello di organizzazione e gestione non solo per le imprese che hanno rapporti con le Pubbliche Amministrazioni (partecipazione a gare, contributi pubblici, ecc.) ma anche per tutte quelle che rischiano di incorrere in illeciti societari.
Dunque, i vantaggi che derivano dall'introduzione di un modello di organizzazione e gestione, possono essere molteplici quali ad esempio:
⦁ evitare l'applicazione delle sanzioni pecuniarie o interdittive
⦁ ridurre il rischio di illeciti
⦁ ridurre la possibilità di esclusione da appalti e subappalti pubblici
⦁ tutelare l'investimento dei soci e degli azionisti in relazione al danno economico dovuto all'attuazione dei reati di cui sopra
⦁ tutelare l'immagine dell'azienda
⦁ aumentare il vantaggio competitivo dell'azienda basando la policy su principi di integrità etica

3 Il modello organizzativo
Il modello organizzativo previsto dal D. Lgs. 231/01 deve:
⦁ consentire di individuare le attività della Società nel cui ambito possono essere commessi reati
⦁ prevedere specifici protocolli diretti a programmare la formazione e l'attuazione delle decisioni della Società in relazione ai reati da prevenire
⦁ prevedere le modalità di individuazione e gestione delle risorse finanziarie destinate all'attività nel cui ambito possono essere commessi reati
⦁ prevedere obblighi di informazione nei confronti dell'organismo deputato a vigilare sul funzionamento e l'osservanza del modello
⦁ prevedere un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate

La realizzazione di un efficace modello di organizzazione e gestione ai sensi del D. Lgs. 231/01 richiede diverse competenze integrate: legali, societarie, organizzative e di risk management.

L’approccio per l’implementazione di un “Sistema 231” prevede le seguenti macro fasi:

 

Grafico_231.png

⦁ Identificazione dei rischi: dopo un attento esame delle attività e dei processi aziendali si devono identificare le posizioni organizzative assoggettate al rischio reato e le modalità di commissione del reato stesso
⦁ Valutazione dei rischi: i rischi individuati nella prima fase devono essere valutati sulla base della probabilità di accadimento al fine di valutare le eventuali carenze presenti nei controlli esistenti
⦁ Definizione del sistema di controllo: introduzione e coordinamento del sistema dei controlli del rischio reato quali, codice di comportamento, poteri autorizzativi, procedure, manuali e istruzioni informatiche. In questa fase è importante anche la comunicazione a tutti i livelli dell'organizzazione aziendale del sistema di controllo adottato e l'introduzione del sistema disciplinare
⦁ Identificazione di un Organismo di Vigilanza: Individuazione di un organo aziendale che abbia le competenze per poter controllare il processo e definizione esplicita di compiti e responsabilità dell'organo medesimo
⦁ Valutazione e revisione del modello: valutazione periodica dell'efficacia del modello ed esame di eventuali azioni correttive
⦁ Formazione: realizzazione di sessioni formative a tutto il personale (dirigente e non), al fine di rendere realmente efficace il modello organizzativo introdotto

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